Generalmente, con il termine di impianti elettrici ci si riferisce a quell'insieme di apparecchiature elettriche, meccaniche e fisiche, atte alla trasmissione e all'utilizzo di energia elettrica. Normalmente per impianti elettrici si considerano gli impianti di bassa tensione (BT), mentre per gli impianti di media (MT) e alta tensione (AT) si preferisce parlare di reti elettriche o sistemi elettrici in quanto la complessità sia degli apparati tecnologici e sia degli studi e calcoli elettrici sono di maggiore entita'.
Impianto elettrico: generalita' ed individuazione dei guasti
Tipo di linea
Sez. conduttore mmq.
Linea illuminazione di base
1,5
Linea con meno di 15 prese a spina da 10 Amp.
1,5
Linea con meno di 10 prese a spina da 16 Amp.
2,5
Apparecchi utilizzatori con potenza minore di 3,6 KW
2,5
Apparecchi utilizzatori con potenza maggiore di 3,6 KW
4,5
2) i cavi di rete (220v) principali devono rispettare la seguente colorazione (tabb. CEI-UNEL 00722 e 00712): BLU CHIARO per il neutro; MARRONE, GRIGIO CENERE o NERO per la fase; GIALLO/VERDE per la protezione (messa a terra). Inoltre, la posa dei cavi deve avvenire in modo da non dar luogo a sforzi di trazione permanenti a meno che si usino tipi di cavo in grado di sopportare tale sforzo (autoportanti);

3) bisogna separare cavi di bassa tensione (220v) da quelli a bassissima tensione (12v), antenna, citofono, telefono, etc. Ciascun impianto deve “correre” in modo indipendente dagli altri, in apposite canaline che devono avere un diametro minimo non inferiore ad 1,4 volte il diametro complessivo dei cavi che contengono;


4) gli impianti vanno posati in opera da personale/ditta autorizzata, che è tenuta a rilasciare, a fine lavoro, la dichiarazione di conformita' dell'impianto, secondo quanto prescritto dal DM 37/2008.






        In linea generale, per impianti elettrici di uffici e di unità abitative è consigliabile alimentare attraverso circuiti protetti e singolarmente sezionabili (definibili "linee"), facenti capo direttamente al quadro elettrico, almeno i seguenti circuiti utilizzatori:
- Illuminazione di base.
- Presa a spina da 10 A.
- Prese a spina da 16 A.
- Apparecchi utilizzatori con alimentazione diretta.
- Eventuale linea per l'alimentazione di utilizzatori con potenza maggiore di 3,6 KW. A tal riguardo, si tenga in considerazione che, di regola, la stragrande maggioranza dei contatori ENEL installati per servire le utenze domestiche, puo' erogare una potenza continua massima pari a 3,0 KW, con un picco (limitatamente a pochi minuti) di 3,3 KW.
Posa dell'impianto elettrico


        E’ necessario che l’impianto elettrico sia posato in opera secondo quanto prescritto dalla legge.

In particolare bisogna rispettare queste 4 regole:

1) vanno adottati cavi di sezione adeguata alla potenza (watts) previsti in assorbimento, in modo da rilevare una contenuta caduta di tensione; a titolo indicativo, si può seguire quanto indicato in tabella:

        Evidenziamo che la citata Legge 46/90 sulla sicurezza degli impianti, sostituita dal DL 37/2008, impongono la realizzazione a regola d'arte degli impianti, disponendone la verifica attraverso la gestione e la manutenzione.

        A tal riguardo, un impianto elettrico è conforme (ovvero adeguato) alla legge quando:
- possiede un dispositivo di sezionamento posto all'origine dell'impianto (interruttore generale)
- possiede dispositivi di protezione contro le sovracorrenti (interruttori automatici, fusibili, ecc.)
- possiede la protezione contro i contatti indiretti (dispositivo differenziale coordinato con l'impianto di terra)
oppure interruttore differenziale con Idn <= 0,03 A
- possiede le protezioni contro i contatti diretti (isolamenti, involucri, ecc.)








Ricerca di un guasto in un impianto elettrico

        Ricercare un guasto dell'impianto elettrico non è sempre un'operazione semplice. Il guasto provoca lo scatto di un interruttore di protezione lasciando il locale al buio e senza tensione.

        Se il guasto è di tipo transitorio, vale a dire che le protezioni intervengono molto saltuariamente (due o tre volte nell'arco della giornata) bisogna aspettare che il guasto diventi fisso per individuarlo. Intanto, si  possono aprire le scatole di derivazione che vanno ad alimentare lavatrici e forni, verificando che non ci siano fili che hanno perso l'isolamento e che quindi si tocchino.

        Se il guasto è fisso, si puo' dar luogo ad analizzare l'impianto: come prima cosa, e' consigliabile staccare tutti gli elettrodomestici ed apparati elettrici collegati, e verificare se il guasto persiste.

        Nel caso in cui non si sia risolto il problema, si dovra' intervenire sull'impianto elettrico e quindi sulle relative scatole di derivazione, staccando l'alimentazione elettrica, una per volta, dei diversi ambienti dell'appartamento e verificando ogni volta se il guasto sia ancora presente. Spesso, queste scatole di derivazione sono piene di fili; ma se l'impianto è stato fatto bene non sarà difficile scollegare sia la fase sia il neutro che vanno ad alimentare un determinato ambiente.

        Nel caso in cui sia l’interruttore di protezione generale (ossia l’interruttore a monte di tutti gli altri) ad intervenire, si procede portando in posizione “off” (spento) tutti i restanti interruttori di protezione dell’ impianto, ripristinando l’interruttore generale e, successivamente uno alla volta, ripristinando i restanti interruttori di protezione, fino a verificare qual e' quello che porta a far "scattare" l'interruttore generale: di conseguenza, si dovra' intervenire sul ramo elettrico comandato dall'interruttore in questione.

        Il primo sezionamento si effettuera' a metà impianto e poi, secondo la risposta delle protezioni, o ci si avvicinera' o allontanera' dal "salvavita".

        Una volta individuato l'ambiente in cui e' presente il guasto, non sarà difficile trovare la parte elettrica guasta: bisognera' staccare dall'impianto elettrico tutte le prese e i punti luce e, uno per volta, riallacciarli sino a quando non si trovera' il guasto. Si potranno quindi ripristinare tutti gli interruttori di protezione, ad eccezione di quello facente capo alla zona guasta.

Agire sempre in sicurezza togliendo tensione a tutto l’impianto durante gli interventi sull'impianto elettrico.

        In questi rari eventi si capisce l’importanza di un quadro elettrico ben costruito e di una buona dislocazione delle scatole di derivazione di zona. In pratica possiamo affermare che l’isolamento e la ricerca del guasto in un impianto elettrico, si semplifica in base alla qualità dell’impianto stesso.
        La configurazione minima di un quadro elettrico è composta da un interruttore magneto-termico-differenziale a monte di due interruttori magneto-termici.
        In caso di guasto di questo impianto elettrico nella zona coperta dall'interruttore magneto-termico 1, la zona coperta dall'interruttore magnetotermico 2 rimarrà perfettamente funzionante. Appare chiaro che un maggior numero di interruttori di protezione di zona, non solo facilitano l'isolamento e la ricerca del guasto, ma permettono il contemporaneo funzionamento di gran parte dell'impianto elettrico.

(fonte: waybricolage)


Ricerca di un guasto in un impianto elettrico

        Ricercare un guasto dell'impianto elettrico non è sempre un'operazione semplice. Il guasto provoca lo scatto di un interruttore di protezione lasciando il locale al buio e senza tensione.

        Se il guasto è di tipo transitorio, vale a dire che le protezioni intervengono molto saltuariamente (due o tre volte nell'arco della giornata) bisogna aspettare che il guasto diventi fisso per individuarlo. Intanto, si  possono aprire le scatole di derivazione che vanno ad alimentare lavatrici e forni, verificando che non ci siano fili che hanno perso l'isolamento e che quindi si tocchino..
        Deve, inoltre, essere prevista una maggior suddivisione di circuiti ogni qualvolta si verificano le seguenti condizioni:
- Superficie abitabile maggiore di 150 mq. Occorre prevedere più linee per l'illuminazione di base limitando a 150 mq la superficie dei locali interessati da una singola linea.
- Elevato numero di prese da 10 o 16 A. Occorre prevedere una linea ogni 15 prese.
- Elevato numero di apparecchi utilizzatori fissi (scaldacqua, lavatrici, lavastoviglie) che debbono funzionare contemporaneamente, assorbendo una potenza totale maggiore di 3,3 kW. Occorre, in questi casi, alimentare ciascun apparecchio utilizzatore con potenza unitaria maggiore di 2,2 KW direttamente dal quadro con una linea protetta.

        Una simpatica e veloce guida pratica relativa alla generale posa in opera dell’impianto elettrico è quella pubblicata sul sito della elektro.it.
        Nel caso in cui sia l’interruttore di protezione generale (ossia l’interruttore a monte di tutti gli altri) ad intervenire, si procede portando in posizione “off” (spento) tutti i restanti interruttori di protezione dell’ impianto, ripristinando l’interruttore generale e, successivamente uno alla volta, ripristinando i restanti interruttori di protezione, fino a verificare qual e' quello che porta a far "scattare" l'interruttore generale: di conseguenza, si dovra' intervenire sul ramo elettrico comandato dall'interruttore in questione.

        Il primo sezionamento si effettuera' a metà impianto e poi, secondo la risposta delle protezioni, o ci si avvicinera' o allontanera' dal "salvavita".

        Una volta individuato l'ambiente in cui e' presente il guasto, non sarà difficile trovare la parte elettrica guasta: bisognera' staccare dall'impianto elettrico tutte le prese e i punti luce e, uno per volta, riallacciarli sino a quando non si trovera' il guasto. Si potranno quindi ripristinare tutti gli interruttori di protezione, ad eccezione di quello facente capo alla zona guasta.

Agire sempre in sicurezza togliendo tensione a tutto l’impianto durante gli interventi sull'impianto elettrico.

        In questi rari eventi si capisce l’importanza di un quadro elettrico ben costruito e di una buona dislocazione delle scatole di derivazione di zona. In pratica possiamo affermare che l’isolamento e la ricerca del guasto in un impianto elettrico, si semplifica in base alla qualità dell’impianto stesso.
        La configurazione minima di un quadro elettrico è composta da un interruttore magnetotermico-differenziale a monte di due interruttori magnetotermici.
        In caso di guasto di questo impianto elettrico nella zona coperta dall'interruttore magnetotermico 1, la zona coperta dall'interruttore magnetotermico 2 rimarrà perfettamente funzionante. Appare chiaro che un maggior numero di interruttori di protezione di zona, non solo facilitano l'isolamento e la ricerca del guasto, ma permettono il contemporaneo funzionamento di gran parte dell'impianto elettrico.

(fonte: waybricolage)


Cerca subito la parola
        Si ricorda che il DM 37-2008 disposizioni in materia di installazione degli impianti all'interno degli edifici sostituisce la precedente Legge 46/90 , Norme per la sicurezza degli impianti. In esso si stabilisce quali sono i soggetti abilitati a progettare e realizzare le principali tipologie di impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile ed a quali obblighi e prescrizioni devono attenersi tali soggetti.
        Negli impianti elettrici possono verificarsi guasti e malfunzionamenti come i corto circuiti ed i sovraccarichi. Per evitare che questi eventi producano danni alle persone o alle cose devono essere installati appositi apparecchi di protezione, come, ad esempio, gli interruttori magnetotermici (detti anche genericamente automatici) e gli interruttori differenziali (popolarmente, ma impropriamente, noti come salvavita). Queste protezioni sono molto utili anche a prevenire l'innesco di incendi e la fulminazione delle persone a causa di contatti diretti o indiretti con parti in tensione.
        Se il guasto è fisso, si puo' dar luogo ad analizzare l'impianto: come prima cosa, e' consigliabile staccare tutti gli elettrodomestici ed apparati elettrici collegati, e verificare se il guasto persiste.
        Nel caso in cui non si sia risolto il problema, si dovra' intervenire sull'impianto elettrico e quindi sulle relative scatole di derivazione, staccando l'alimentazione elettrica, una per volta, dei diversi ambienti dell'appartamento e verificando ogni volta se il guasto sia ancora presente. Spesso, queste scatole di derivazione sono piene di fili; ma se l'impianto è stato fatto bene non sarà difficile scollegare sia la fase sia il neutro che vanno ad alimentare un determinato ambiente.
.....in costruzione.....
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