Esistono, poi, i laterizi "porizzati" (forati ed alleggeriti) che si ottengono aggiungendo al normale impasto d’argilla sostanze che, durante la cottura, sviluppano dei gas e rilasciano nella massa dei piccoli pori che aumentano le caratteristiche termoisolanti rispetto al laterizio normale.
Le tre facce del mattone, vengono generalmente denominate:
  1. testa o punta (la faccia che ha per lati le due dimensioni minori);
  2. costa o lista o fascia o coltello (la faccia che ha per lati la dimensione minore e quella maggiore);
  3. piatto (la faccia che ha per lati le due dimensioni maggiori).




        Il mattone è un prodotto in materiale ceramico non vetrinato a pasta porosa, utilizzato sin dall'antichità nell'edilizia. Solitamente a forma di parallelepipedo, è ottenuto dalla cottura ad elevate temperature di impasti di argilla e acqua.  Nella fattispecie, il materiale base è costituito principalmente da argilla, formata da silice nella percentuale variabile attorno al 50%, più un 20÷30% di carbonato di calcio, oltre a una modesta percentuale attorno al 2% di ossido di ferro e una percentuale a partire dal 4÷6% di acqua.
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Modularità e dimensioni dei mattoni pieni
        La necessità di concatenare i mattoni per realizzare muri dello spessore di due o più teste fa sì che larghezza e lunghezza del mattone siano fra loro rigorosamente coordinate.
        Il mattone unificato inglese si presenta con i lati nel rapporto 2:3:6.

        La lunghezza è dunque modulare con l’altezza e con lo spessore, ma altezza e spessore non sono modulari fra di loro.
        Il mattone unificato italiano, al contrario, con i lati nel rapporto 1:2:4, assicura una modularità completa, consentendo pertanto una maggiore varietà di concatenamenti.
        Permangono comunque, in ogni regione, delle misure diverse da quelle unificate, che derivano da antiche tradizioni locali.
        Ad esempio, se i lati del mattone sono tra loro coordinati, l’inserimento degli architravi nelle spallette non presenterà difficoltà. Se invece i lati non sono coordinati, in corrispondenza delle spallette si avranno inevitabilmente dei giunti di spessore diverso.
        Le dimensioni del mattone sono legate alla mano dell’uomo: sono quindi simili in tutto il mondo; tuttavia sussistono differenze geometriche non solo tra le diverse nazioni, ma anche tra regione e regione, dovute ad usi e consuetudini locali, che i tentativi di unificazione non sono riusciti a cancellare.

        I mattoni si distinguono inoltre per le modalità di produzione e per la presenza o meno di fori: ogni tipologia ha un suo impiego preferenziale e consente specifiche soluzioni che meglio ne valorizzano le caratteristiche di base.
        Il termine mattone è spesso usato impropriamente, essendo il mattone in sè uno dei vari materiali ceramici classificati sotto il nome di laterizi. I laterizi per murature sono classificati, in base alla norma UNI 8942/1, in tre categorie, dipendenti da tre diversi parametri: percentuale di foratura (F); giacitura in opera; tecnica di produzione.
Classificazione dei laterizi
Classificazione relativa alla percentuale di foratura
       
        La foratura, che consente di ridurre notevolmente il peso degli elementi, migliorandone le proprietà di isolamento termico, viene misurata in base al rapporto F (in percentuale) tra la somma delle aree dei fori e l'area della superficie vuoto per pieno ortogonale alla direzione dei fori.
I laterizi per murature, a seconda della percentuale di foratura, si distinguono in:
  • mattoni pieni con F < 15%;
  • mattoni e blocchi semipieni, divisi a loro volta in due tipi: tipo A con F > 15% e < 45% e tipo B con F > 45% e < 55%;
  • mattoni e blocchi forati con F > 55%.
Per quanto riguarda i laterizi destinati alla realizzazione di murature portanti:
  • mattoni e blocchi pieni con F < 15%;
  • mattoni e blocchi semipieni, con F > 15% e < 45%;
  • mattoni e blocchi forati, con F > 45% e < 55% (non consentiti per applicazioni in zone sismiche).
Classificazione relativa alla giacitura in opera

        I laterizi per murature, in relazione alla tecnica di posa in opera, si distinguono in:

  • mattoni e blocchi a fori verticali, quando vengono posati in opera con la foratura ortogonale al piano orizzontale di posa;
  • mattoni e blocchi a fori orizzontali, quando vengono posati in opera con la foratura parallela al piano orizzontale di posa.
Classificazione relativa alla tecnica di produzione

        A seconda della tecnica di produzione, come vedremo meglio più innanzi, i laterizi per murature si possono classificare in:

  • estrusi, quelli ottenuti mediante il passaggio in pressione della massa di argilla attraverso una filiera;
  • pressati, quelli ottenuti mediante pressatura in appositi stampi;
  • formati a mano, quelli ottenuti mediante lavorazioni manuali.
        Nei mattoni "faccia a vista", prodotti specificamente per esser posati in opera senza dover, poi, essere intonacati, vien, naturalmente, data particolare importanza all'aspetto estetico. Infatti, vengono industrialmente eseguiti gli eventuali trattamenti superficiali (sabbiatura, corrugazione, incisione, ecc.) per ottimizzarne la resa estetica.

        Ecco, di seguito, alcuni esempi di finiture esterne:
Giallo paglierino
Giallo paglierino sabbiato
Rosato
Giallo paglierino rustico sabbiato
Bruno
Rosso
Rosso rustico sabbiato
Rosso liscio
Rosso liscio sabbiato
Rosso rugoso
        Nell'ambito della trattazione sui laterizi in questa pagina ed in quelle successive (posa in opera e difetti delle murature) ci occuperemo esclusivamente di mattoni PIENI.
1: Classificazione laterizi e tipi di mattoni
Laterizi e mattoni
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Giunti, angoli e posa circolare               -               Difetti delle murature e relative soluzioni
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