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Il Parquet
1: Il Parquet tradizionale
(legno massello)
        Il parquet tradizionale (o massello) è formato integralmente da legno, nel 99% dei casi sul mercato si trova “grezzo” ossia da levigare e lucidare: è il parquet “classico” di una volta.

Tra i vantaggi del parquet tradizionale, si cita:
  • Maggiore durata: il parquet tradizionale si può levigare più volte e tornare nuovo, ma dipende dallo strato di legno a disposizione. La levigatura è consigliata in media ogni 10 anni e toglie circa 1 mm di spessore;
  • Maggiore Isolamento: il legno è un isolante pertanto maggiore è lo strato di legno più aumenta questa sua proprietà.

Tra gli svantaggi, si cita:
  • Un maggior tempo necessario per posarlo/levigarlo/lucidarlo;
  • Maggiori costi per questo tipo di lavori (si parte dai 25 €/mq);
  • E’sconsigliato se si ha il  riscaldamento a pavimento.
        Il parquet tradizionale è elegante e confortevole, e risveglia i sensi: la superficie calda e apparentemente morbida invita a camminare a piedi nudi, il classico trattamento a cera emana un gradevole profumo, e il disegno sempre vario delle venature è un piacere per la vista.

        In giro si trova soprattutto il “lamparquet” (la misura classica è in spessore 10x60x300mm) che partono al pubblico dai 20 €/mq circa per le essenze più economiche.

        Il prezzo del parquet tradizionale dipende essenzialmente da quattro fattori:
  1. Essenza (es. il noce e olivo sono più cari dell’acero);
  2. Spessore del listello (in genere si và dai 10mm fino ai 22mm);
  3. Scelta, che non riguarda la qualità del materiale ma solo il disegno del legno. La scelta più costosa è il “rigatino”, contraddistinto da venature del legno quasi parallele tra loro: questo tipo di scelta è peraltro abbastanza rara e viene generalmente venduta solo su richiesta. A seguire c’è la “prima scelta”, la “seconda scelta” e il “nodino”: la differenza consta nel numero di nodi presenti per mq e nel fatto che le striature siano più o meno parallele;
  4. Lunghezza del listello (si va dai 220mm fino ai maxi listoni di oltre 2000mm)

Esempi di parquet tradizionale classico "corrente" e con giunti "maschiato" (fonte: AliParquets)
        Il parquet tradizionale si può trovare anche prelevigato e preverniciato. Si tratta, generalmente, di parquet di provenienza estera, in cui lo svantaggio principale consiste nel fatto che se il trattamento non è fatto “alla perfezione”, in seguito si possono avere dei problemi di stabilità in quanto il legno tende sempre ad adattarsi all’ambiente in cui viene posato. Tipicamente, si preferisce pertanto posare il legno, farlo adattare e solo dopo levigarlo e verniciarlo.

        A tutto questo si aggiunge il pregio di un materiale, il legno, naturale e "vivo", capace di caratterizzare da solo l'intero habitat. Indipendentemente dalla tecnologia con cui viene prodotto (tradizionale massiccio, prefinito a due o più strati, a grandi listoni galleggianti), il parquet invecchia bene (i segni accumulati negli anni non lo rovinano, anzi ne accrescono il fascino) e dura una vita, rivelandosi un vero e proprio investimento.

        Amplissima la scelta di colori e formati, soprattutto per il pavimento tradizionale, che viene realizzato con listoni di massello e si può incollare o posare inchiodato al sottofondo su travetti detti magatelli. Una soluzione, quest'ultima, riservata alle tavole molto lunghe o ai casi in cui sia necessario ripristinare un "massetto" molto compromesso (l'inchiodatura ha il pregio-difetto di far scricchiolare leggermente il pavimento). In genere, però, la posa più diffusa è quella a colla, e la soluzione che incontra il favore del pubblico è il lamparquet, già citato, formato da tavolette spesse mm 10, larghe mm 45-60 e lunghe mm 240-300.
        I tempi di realizzazione del pavimento tradizionale sono piuttosto elevati: per la posa incollata, ad esempio, bisogna aspettare da una a tre settimane a seconda della colla usata, quindi si procede alla levigatura, stuccatura, sigillatura e al trattamento finale del parquet. Operazioni che portano via un altro paio di giorni prima che la superficie sia calpestabile.
        Un particolare tipo di parquet tradizionale è il "parquet industriale” in cui i listelli vengono posati  verticalmente, sino a poco tempo fa utilizzato solo per ambienti a frequente calpestio (palestre e negozi) per la sua eccezionale resistenza, e, recentemente, usato anche per abitazioni dato il suo particolare aspetto estetico.
        Questo parquet è formato da tanti listelli di piccole dimensioni, assemblati fra loro e compattati in blocchetti a forma di parallelepipedo, che diventano veri e propri moduli per l’esecuzione della pavimentazione. Con la disposizione di questi moduli, ed anche con l’inserimento nelle fughe di un listellino in legno di diverso colore, si possono creare giochi estetici molto piacevoli, che danno un tocco di originalità alla pavimentazione. Al momento si stanno diffondendo soprattutto grazie agli studi di architettura, che cercano sempre più originalità nelle soluzioni d’arredo. Può essere abbinato perfettamente sia allo stile old-country che ultra-moderno (parquet wengè scuro ed elementi d’arredo cromati).
Lavorazioni e coloriture di fabbrica
        Il parquet tradizionale può essere sottoposto a differenti tipi di lavorazioni e coloriture di fabbrica, atte a migliorarne le performance ed esaltarne le qualità delle essenze. Analizziamone le principali:
Calibratura
        I singoli elementi in legno vengono lavorati con una precisione al centesimo di millimetro sullo spessore; questa lavorazione consente di ottenere spessori uniformi per ogni linea di prodotto, contribuendo in modo fondamentale alla realizzazione di un pavimento planare, privo di dislivello tra i diversi.

Spazzolatura
        Processo di lavorazione attraverso il quale apposite spazzole vengono energicamente applicate sulla faccia dell’elemento in legno; in questo modo le zone più resistenti all’abrasione rimangono in rilievo, creando un piacevole effetto in grado di far risaltare le venature naturali.

Realizzazione a spigolo vivo
        L’intero bordo perimetrale della faccia dell’elemento in legno viene realizzato a spigolo vivo; in tal modo durante la posa in opera degli elementi in legno è possibile ottenere una superficie piana, senza soluzione di continuità.
Bisellatura
        Lieve smusso praticato su tutto il perimetro della faccia dell’elemento in legno, il cui bordo risulta quindi leggermente ribassato; vengono così esaltate le dimensioni di ciascuno degli elementi che costituisce la pavimentazione.

Coloritura artificiale di superficie
        Alla sola faccia degli elementi in legno viene applicato un colore artificiale; tramite levigatura è possibile far riapparire la coloritura tipica della specie legnosa.
Finiture successive alla posa in opera
        Di seguito, elenchiamo i tipi di finiture specifiche per i parquet tradizionali, da eseguire dopo l'avvenuta posa in opera.

A tal riguardo, si precisa che, per approfondire la fase della posa in opera, si rimanda ai seguenti paragrafi:
        Verifiche da eseguire PRIMA della posa in opera: CLICCA QUI
        Metodologie di posa in opera: CLICCA QUI
La Levigatura
        La levigatura: avviene con il supporto di macchine smerigliatrici a carta abrasiva e si sviluppa in tre fasi successive. Dalla sgranatura si passa alla levigatura a grana media per arrivare infine alla carteggiatura (a grana finissima). Dopodichè si dovrà procedere alla stuccatura del parquet, prima di passare alle fasi successive.
La Sigillatura
        La sigillatura è l’operazione di chiusura dei pori, ed è consigliata per tutti i tipi di parquet, in quanto completa la finitura e facilita poi il lavoro di manutenzione. I fondi usati rinforzano le fibre del parquet e lo proteggono dal contatto con l’acqua e con altri liquidi. Dopo la sigillatura è necessaria una finitura superficiale a cera o vernice.
La Verniciatura
        La verniciatura e' il tipo di finitura più frequente. Si esegue a pennello o a rullo, con l’avvertenza di usare sempre materiali e strumenti di qualità, adatti all’uso.
        La vernice, una volta essiccata e indurita, forma un pellicola sulla superficie del legno. Questa protezione rende il parquet impermeabile e più resistente alle sollecitazioni esterne.
        Le vernici per parquet sono trasparenti, quindi non alterano il colore del legno, ma possono renderlo più brillante.
        Possono essere di due tipi: lucide o opache. Sono a base di resine sintetiche, per lo più poliuretaniche, che garantiscono durezza, elasticità, stabilità all'acqua e ai solventi, resistenza all'abrasione e alle scalfitture, oltre a proteggere anche da macchie e calore ed a rendere la superficie antiscivolo.
  • Effetto semilucido, finito con vernice ad alta resistenza. Consigliata per civili abitazioni.
  • Effetto opaco, finito con vernice ad alta resistenza. Consigliata per civili abitazioni.
  • Effetto satinato ad alta resistenza all’usura, finito con vernici speciali antisdrucciolo. Consigliata per locali ad elevato calpestio.
L'Inceratura
        L’inceratura si può fare a caldo o a freddo. Ad ogni buon conto, la finitura a cera del pavimento, peraltro gradevolissima, richiede periodiche lucidature.

        La finitura a cera permette al legno permette al legno un a continua traspirazione: il trattamento a cera, infatti, ha il vantaggio di far respirare il legno perchè non ottura i pori, come invece fanno le vernici. In commercio si trovano due tipi di cere: le prime sotto forma di paste, più o meno fluide, l'altre a base di dispersioni fluide. Le cere sotto forma di paste si applicano con un panno e sono utilizzate per la ceratura del pavimento; le seconde, per le quali si utilizza il rullo, sono indicate per la manutenzione. Le cere per parquet si trovano in commercio solo bianche, non colorate, oppure di colore giallo o più scuro. Sono composte da dispersioni di cere sintetiche e naturali in miscele di solventi contenenti essenza di trementina. Si stendono in più strati successivi, intervallati nel tempo. Dopo l'essiccazione di ogni mano, il pavimento va lucidato con la monospazzola.
La Finitura ad Olio
        Il trattamento ad olio, come quello a cera permette la traspirazione del legno, l’olio impregna il legno saturandone i pori, legno quindi viene protetto dall’interno. Questo trattamento ha il pregio di esaltare la tonalità del legno.
        Gli oli più usati per rifinire il parquet sono quelli di vaselina e di lino. Applicati sul pavimento di legno, mettono in evidenza le venature superficiali e rendono visibili anche quelle sottostanti, fino alla profondità di alcuni decimi di millimetro. Sono protettivi nei confronti del legno e lo lasciano traspirare. Gli oli si applicano con pennello o rullo. Eventuale eccesso di prodotto, non assorbito dal legno, può essere asportato aiutandosi con una spazzola. Quando l'olio si è asciugato si può passare la monospazzola per lucidare la superficie del parquet.


fonti: Exportare, Torino Parquet, AliParquets
Coloritura artificiale della fibra
        La coloritura artificiale di superficie viene applicata alla sola venatura profonda degli elementi in legno; tramite levigatura è possibile far riapparire il colore tipico della specie legnosa.

Coloritura artificiale a tutto spessore
        Grazie ad un particolare processo di lavorazione, gli elementi in legno vengono colorati a tutto spessore con pigmenti naturali. In questo modo è possibile conservare la colorazione anche dopo diverse levigature, mantenendo inalterate tutte le proprietà del legno massello.
        In genere, vengono date tre mani di vernice e, per ogni mano, prima del passaggio successivo, bisogna aspettare che la vernice sia indurita. Fra i vari tipi di vernice, quella poliuretanica offre la maggiore resistenza all’abrasione, ma oggi sono sempre più usate le vernici "all’acqua" o "ecologiche". Queste sono prive dei solventi tradizionali, non lasciano odori negli ambienti e tutelano meglio la salute degli artigiani applicatori.
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