Isolare i tetti piani con sistema “alla rovescia”

        Il tetto alla rovescia rappresenta la soluzione a tutti i problemi presenti nei tetti piani tradizionali in quanto in esso si ribalta la posizione della membrana impermeabilizzante ponendola sotto l’isolante; inoltre si impiegano isolanti termici con elevate caratteristiche come il polistirene espanso estruso, l’unico tipo di prodotto che rende possibile tale tipo di stratigrafia poiché non assorbe acqua.
        Lo schema di costruzione è semplice e consiste nel ricoprire il manto impermeabile posato sul massetto (avente pendenza >= 1%) con lastre isolanti in polistirene estruso posate a secco e successivamente zavorrate e protette con soluzioni variabili a seconda della destinazione d’uso della copertura.
Nel tetto alla rovescia è quindi l’isolante ad essere sottoposto a sbalzi di temperatura, azioni di gelo e disgelo, diffusione di vapore acqueo, sollecitazioni meccaniche, mentre al manto è richiesta la sola funzione d’impermeabilizzazione.
        In generale si possono riassumere in questo modo i vantaggi di un buon isolamento termico delle coperture piane alla rovescia:


Benessere termoigrometrico
L’economia di esercizio ed il comfort ambientale dipendono in larga misura dal comportamento termico ed igrometrico dell’involucro esterno dell’edificio. In particolare il comportamento della copertura e la sua durabilità dipendono dai materiali che la compongono e dalla posizione dello strato isolante rispetto agli altri strati.
Gli inconvenienti del classico metodo di isolamento dei tetti piani tradizionali

        Nei tetti piani tradizionali l’isolamento termico, sensibile all’acqua ed all’umidità, viene collocato al di sotto dello strato impermeabile. Questo tipo di soluzione presenta alcuni inconvenienti.
        Le escursioni termiche giornaliere e stagionali, gli improvvisi sbalzi di temperatura, come quelli dovuti ad una pioggia improvvisa, provocano variazioni di temperatura nello strato impermeabile non favorendone la durabilità.
        Sia l’esposizione continua alle alte temperature sia l’esposizione diretta ai raggi UV può rendere poco elastico e fragile lo strato di impermeabilizzazione accelerandone il deterioramento. Inoltre, nel caso in cui l’impermeabilizzazione non sia protetta in modo adeguato, si possono verificare danni meccanici.
        Durante la messa in opera della membrana e nel caso di deterioramento della membrana stessa, l’acqua può infiltrarsi nell’isolante termico che, se assorbe acqua, perde gran parte del suo potere coibente.
        Quando la barriera al vapore (sottostante l’isolante termico) non svolge al meglio la sua funzione, si possono verificare passaggi e condensazioni di vapore acqueo, con conseguente perdita delle proprietá dell’isolamento termico.
        Occorre tenere presente che oltre a queste variazioni stagionali la membrana impermeabillizante in una copertura piana tradizionale è soggetta a escursioni termiche notevoli anche durante il corso della giornata, soprattutto nel periodo estivo.
        E’ dimostrato come la variazione della temperatura della impermeabilizzazione, molto limitata nel tetto alla rovescia, ne favorisca la protezione e quindi la durabilità.
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Coibentare ed isolare
8: Isolare i Tetti piani
        Per quanto riguarda la manutenzione delle coperture piane, nel tetto alla rovescia un’eventuale infiltrazione d’acqua, dovuta a difetti di posa o danneggiamenti della membrana, non interesserà una vasta superficie del solaio di copertura, come avviene nei sistemi tradizionali, in quanto sarà più facile individuarla e risanarla senza interessare vaste superfici del solaio grazie alla stesura a secco delle lastre di isolante.

        La corretta progettazione dell’isolamento delle coperture piane “alla rovescia” coinvolge un insieme di fattori quali la resistenza termica e meccanica dell’isolante, la sua insensibilitá all’umiditá, il suo corretto posizionamento e la sua capacità di controllare i flussi di vapore acqueo.
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Formazione di condensa
La soluzione del tetto alla rovescia risulta ottimale anche dal punto di vista igrometrico in quanto evita il pericolo (esistente nei tetti piani tradizionali) di formazione di condensa nello strato isolante, dove il vapore può rimanere "intrappolato" tra la barriera vapore ed il manto impermeabile esterno.


Protezione dello strato di impermeabilizzazione
Nel tetto piano alla rovescia lo strato di isolante termico viene posto in opera sopra alla membrana impermeabile assicurandone la massima protezione, mantenendola a temperatura costante e protetta da aggressioni meccaniche.


(fonte: Styrofoam)