3: Giunti, angoli, incroci e posa circolare
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Lo spessore dei giunti è normalmente intorno ai 10 mm, che possono ridursi fino a 4-5 mm o aumentare fino a 20-25 mm: i giunti molto piccoli rendono molto impegnativa la realizzazione della muratura, che assume un aspetto compatto e uniforme; i giunti molto grossi favoriscono la velocità di esecuzione ma possono indebolire la muratura e renderla più vulnerabile alle intemperie.
Giunti a gola
L’attrezzo per eseguire questo tipo di giunto è facilmente realizzabile in cantiere piegando una barretta di ferro tondo liscio, di diametro leggermente inferiore allo spessore del giunto; il ferro tondo può anche essere dotato di un manico ed eventualmente di alette (o penne) utili a mantenere costante la profondità del giunto.
Giunti a spiovente o a scarpa
L’esecuzione di questo tipo di giunto richiede solo l’utilizzo della cazzuola, che va fatta scorrere con il bordo superiore contro l’intradosso del mattone soprastante, appoggiando la lama sullo spigolo del mattone sottostante, con un angolo fisso compreso fra i 45 e i 60 gradi.
Giunti poco incavati
Attrezzi per l’esecuzione di giunti incavati di sezione rettangolare: quello lungo serve per i giunti orizzontali, quello corto per i giunti verticali. Questo tipo di giunto sottolinea la regolarità del mattone ed è quindi particolarmente adatto per i mattoni estrusi, il cui bordo è perfettamente rettilineo.
Giunti incavati
Carrellino su cui è montata una barretta d’acciaio di sporgenza regolabile. In alternativa al carrellino, si può posare una barretta quadrata di ferro lungo il bordo esterno da rimuovere a posa ultimata. Essa viene bloccata alla muratura con un po’ di malta ogni 80-90 centimetri.
Giunti incavati stondati
Due attrezzi simili, però con differente profondità dell’incavo. Quando si fa scorrere l’attrezzo, non bisogna premere troppo, per non rovinare la faccia in vista dei mattoni.
Giunti ad angolo e a sguincio
Giunti a cuscinetto
L’attrezzo sarà di larghezza leggermente inferiore al giunto. L’esecuzione dei giunti a cuscinetto richiede particolare attenzione in corrispondenza degli spigoli.
La risoluzione dell’angolo rappresenta uno dei problemi costruttivi e compositivi più delicati, specialmente se esso non è retto. Molte sono le soluzioni a disposizione: tutte, comunque, richiedono attenzione e cura sia nella fase progettuale che in quella esecutiva.
Angoli retti
La regola principale da osservare nell’esecuzione degli angoli è quella del corretto ammorsamento dei mattoni, semplice da realizzare (purché la muratura sia stata correttamente tracciata a secco prima di incominciare) nelle murature a una testa. Nelle murature a due o più teste, l’ammorsamento tra i mattoni dell’angolo deve essere accuratamente studiato in funzione del concatenamento adottato.
Angoli acuti ed ottusi
Se per realizzare gli angoli non retti non si adoperano pezzi speciali, ma si usano invece gli stessi mattoni della muratura corrente, l’angolo può essere eseguito in due modi:
• a) tagliando i mattoni secondo la direzione dei due muri in modo da ottenere una muratura piana, lasciando in vista le facce tagliate (soluzione sconsigliata per i mattoni in pasta molle). Se l’angolo tra i due muri è molto acuto, è difficile eseguire un taglio preciso e privo di sbeccature;
• b) utilizzando mattoni interi con gli spigoli sporgenti o rientranti. Pur trattandosi di un particolare costruttivo tutt’altro che difficile, essendo esso molto visibile, occorre porre molta cura nella finitura dei giunti; inoltre, poiché in corrispondenza dell’angolo si avranno delle piccole nicchie, questo tenderà a sporcarsi più del resto della muratura e la sua pulizia sarà più complessa.
Pezzi speciali
Il raccordo fra due pareti può anche essere risolto mediante l’impiego di mattoni speciali, sia di serie che appositamente prodotti. I mattoni “speciali” di serie vengono generalmente utilizzati per angoli retti, sia smussati che stondati. Con opportuni tagli, essi si possono adattare anche ad angoli diversi da 90°.
Angoli complessi
L’angolo può anche essere risolto, disponendo un mattone intero sulla sua bisettrice, dividendolo così in due angoli ottusi. A corsi alterni occorrerà chiudere la muratura con tozzetti di mattone.
Contrariamente alle pareti rettilinee, in cui il controllo dei livelli e degli allineamenti viene eseguito adoperando dei fili tesi a partire dagli spigoli, con la muratura curva è necessario procedere avendo sempre come punto di riferimento il centro della curvatura, utilizzando compassi, sagome, fili tesi.
Il limite della curvatura di un muro è dato dalla larghezza dei giunti verticali, che sarà tanto maggiore quanto minore sarà il raggio della curvatura stessa. Con mattoni di forma curva appositamente prodotti, invece, si possono eseguire murature con qualsiasi raggio di curvatura.
Se il muro curvo, costruito con mattoni standard da 5,5 x 12 x 25 cm ciascuno, ha lo spessore di una testa, ed entrambe sue le facce devono essere lasciate a vista, poiché i giunti verticali saranno più larghi sul lato esterno che su quello interno, occorrerà trovare un giusto equilibrio, durante l’esecuzione, per evitare che i giunti verticali risultino troppo diversi da quelli orizzontali.
Usando dei mezzi mattoni (5,5 x 12 x 12,5 cm), i raggi minimi con giunti da 10 o da 20 mm, si riducono notevolmente.
Costruzione della muratura curva
Un’asta di legno, lunga quanto il raggio esterno della muratura, viene fissata mediante un perno, collocato nel centro della curvatura, ad un picchetto solidamente bloccato. Si stende uno strato di malta fresca sul piano d’appoggio e su questo, facendo ruotare l’asta intorno al perno, si traccia la linea curva di riferimento con un chiodo o con la punta della cazzuola: in tal modo il segno non correrà il rischio di essere cancellato dalla pioggia o dal passaggio di persone.
Se il compasso viene installato ad un livello diverso dal piano di posa, si potrà tracciare la circonferenza per punti mediante il filo a piombo su un letto di malta fresca; i diversi punti verranno poi uniti mediante una sagoma curva, appositamente costruita, di raggio pari a quello della muratura da costruire.
Se lo spazio centrale è libero, il compasso può essere montato su un tubo da ponteggio solidamente fissato alla base, lungo il quale l’asta di riferimento può scorrere verticalmente via via che si posano i corsi di mattoni.
Per mantenere l’asta del compasso orizzontale, è sufficiente avvolgere attorno al tubo una striscia di gomma che sorregga l’asta, la quale viene fatta scorrere lungo il tubo secondo necessità.
Non potendo utilizzare dei fili orizzontali, la planarità dei corsi va controllata mediante una livella a bolla appoggiata su una staggia non troppo lunga, affinché possa essere manovrata dal posatore con l’unica mano che ha libera.
La regolarità della curvatura sul lato in vista viene controllata mediante una sagoma lunga almeno quanto cinque mattoni (1,30 m circa). Mentre una sagoma concava si appoggia a tutti gli spigoli dei mattoni, una sagoma convessa toccherà i mattoni solamente nel loro punto centrale: è importante controllare l’equidistanza degli spigoli di ogni mattone dalla sagoma di riferimento.
Per murature curve alte più di due metri, la verticalità e l’allineamento dei giunti devono essere controllati mediante una serie di fili di riferimento ancorati ad un’apposita sagoma da fissare al di sopra della muratura.
Se il raggio di curvatura è superiore al metro, sarà sufficiente collocare un filo ogni 100-130 cm; se il raggio è minore, i fili dovranno essere infittiti. In ogni caso, i fili di riferimento dovranno essere almeno quattro per una circonferenza completa.
Quando si posano i mattoni della copertina su muri curvi, in particolare se non è possibile predisporre una dima in sommità (come ad esempio per muri con grande raggio di curvatura), il tracciamento del profilo del muro a terra, prima dell’inizio della posa, non é sufficente a garantire anche la corretta esecuzione della copertina. Per poter posare correttamente i mattoni di quest’ultima, è necessario invece predisporre un filo, fissato al centro della curvatura, mediante il quale controllare sia il raggio della muratura che l’allineamento dei giunti.
Le murature a curvatura variabile sono particolarmente difficili da realizzare e richiedono manodopera molto esperta. Per tracciarle è necessario, dopo aver definito la linea di imposta della muratura, predisporre una dima in sommità che ne riproduca il profilo di coronamento. Tra queste due linee verranno tesi dei fili di riferimento che aiuteranno i posatori nel loro lavoro.
Pilastri circolari rivestiti con mattoni "faccia a vista"
I pilastri circolari in mattoni a vista, oltre a conferire stabilità e sostegno all’edificio, contribuiscono a modulare compositivamente l’attacco a terra. Alcuni semplici accorgimenti possono garantire eccellenti risultati formali e risposte strutturali adeguate.
I pilastri circolari vengono normalmente costruiti con speciali mattoni curvi, prodotti con svariati raggi di curvatura.
Se i mattoni fungono da cassero per il pilastro centrale in calcestruzzo, occorre eseguire il getto man mano che la muratura sale, per non rischiare che rimangano delle cavità nella struttura in c. a., né che, per la pressione del calcestruzzo ancora fluido, il pilastro si deformi o addirittura ceda alla base; la pressione del getto potrebbe inoltre provocare la fuoriuscita dell’acqua d’impasto dai giunti, inducendo un grave rischio di efflorescenze, a causa dell’alto tenore di sali solubili presenti nel calcestruzzo (il quale, pertanto, dovrebbe esserne il più possibile esente).
Per quanto riguarda la regolarità di esecuzione, valgono gli stessi accorgimenti già descritti per i muri curvi (fili di riferimento, ecc).
Tipologie di pilastri in mattoni a vista:
(a) con mattoni a mezzaluna;
(b) con mattoni a semicerchio;
(c) con anima in c. a. gettato;
(d) con putrella in acciaio annegata in un getto di calcestruzzo;
(e) con tozzetti a rivestire una colonna in c.a.;
(f) con mattoni curvi a mascherare un pilastro in c. a.
Finestre circolari con mattoni "faccia a vista"
Le finestre circolari costituiscono, in una facciata in mattoni, il “pezzo forte” dell’intera costruzione, oltre che il risultato dell’impegno assunto dal progettista e la verifica della capacità esecutiva dell’impresa: occorre prestare, però, molta attenzione alla loro regolarità di realizzazione.
La finestra circolare classica viene generalmente eseguita utilizzando mattoni a cuneo, appositamente ordinati.
In corrispondenza degli assi verticale e orizzontale si dispongono quattro mattoni, detti mattoni di chiave, che dividono la finestra in quarti.
Se l’anello ha lo spessore di una testa, il numero di mattoni di ciascun quarto è libero; se esso si presenta con uno spessore superiore, i mattoni di ciascun quarto devono essere in numero dispari, in modo da assicurare una corretta alternanza fra mattoni di testa e di lista.
La muratura viene realizzata fino all'altezza dell'asse orizzontale passante per il centro della finestra, creando un vano a forma di “V” con mattoni a scalare da ambo i lati. Sopra l'ultimo corso si stende provvisoriamente un poco di malta, su cui si appoggia un travetto in legno, sufficientemente rigido da non deformarsi, al quale va fissato il compasso (per bloccare il travetto si possono appoggiare alcuni mattoni a secco sulle sue estremità). Il compasso, costituito da un'assicella in legno, viene fissato al travetto in modo da essere libero di oscillare. Il perno coincide con il centro dell'arco, mentre l’estremità deve corrispondere al raggio esterno (maggiore) dell'anello di mattoni che contornerà la finestra, più lo spessore del giunto anulare di malta.
I mattoni che costituiscono il bordo a contatto con l'arco inferiore della finestra si posano a secco, usando come distanziatori, tra l’uno e l’altro, tavolette di legno di spessore pari al giunto di malta.
Appoggiando una matita sulla punta del compasso, si segnano i mattoni da tagliare (sia quelli della metà inferiore che quelli, simmetrici, della metà superiore della finestra).
Prima di iniziare la posa dei mattoni dell’anello inferiore, l’asta del compasso và accorciata dello spessore dell’anello stesso (praticando sull’asta un secondo foro), in modo che essa faccia da riferimento durante l’esecuzione. La posa và iniziata dal basso, in corrispondenza dell’asse verticale, segnando prima, sulla faccia segata dei mattoni della muratura esterna all’anello, la posizione di ciascun giunto radiale di malta e procedendo alternativamente con i mattoni a destra e a sinistra, in modo da raggiungere contemporaneamente l’asse orizzontale.
Tavolette di legno dello
spessore di un giunto di malta
Filo fissato al perno per controllare
l'allineamento dei mattoni e dei giunti con il centro
L'arco superiore viene realizzato come un normale arco a tutto sesto. Prima di procedere con la posa dei mattoni, è bene controllare con un metro che il diametro interno in verticale della finestra sia uguale al diametro in orizzontale, e segnare sulla centina la posizione dei giunti radiali di malta.
Quando la malta ha fatto presa ed è stata costruita una porzione sufficiente di muratura attorno all'arco per renderlo più stabile, la centina può essere smontata togliendo i cunei e rimuovendo i puntelli. A questo punto è possibile procedere con l'operazione di stuccatura dei giunti orizzontali dell'intradosso dell’arco.
Alternativamente al metodo appena descritto, per costruire le finestre circolari si può adoperare un’unica centina, anch’essa circolare, di diametro pari a quello della luce netta della bucatura.
La centina può essere realizzata in legno, metallo o altro materiale, e deve consentire l’apposizione di un perno nel centro, a cui fissare l’asta di un compasso o un filo. La centina deve essere costruita in modo tale da permettere la sua installazione “sospesa”, nel mezzo della bucatura ancora da eseguire, fissandola alla muratura interna o alla struttura portante, se già realizzate, oppure ad una impalcatura eseguita appositamente.
La costruzione dell’anello di mattoni può avvenire in modo analogo a quanto già descritto, utilizzando il compasso per tracciare la linea di taglio dei mattoni della muratura a contatto con l’anello stesso e un filo teso dal perno centrale per tenere sotto controllo la radialità dei giunti. Nel posizionare i mattoni della metà superiore, é buona norma disporre delle striscioline di spugna nei giunti, per non sporcare di malta il lato inferiore dei mattoni e per poter stuccare i giunti a disarmo avvenuto.
Abaco dimensionale per la progettazione di finestre circolari
L’arco è il grande tema dell’architettura in muratura portante. Sebbene oggi, grazie ai nuovi materiali (acciaio, c.a., ecc.), non sia più una soluzione inevitabile, lo si usa per dare gestualità al muro, per rapportarlo alla misura umana.
Gli archi si realizzano in genere con mattoni comuni. La curvatura è ottenuta creando dei giunti a forma di cuneo: maggiore è il raggio di curvatura, minore è la differenza di larghezza del giunto fra intradosso ed estradosso. La larghezza dei giunti è normalmente non inferiore a 5 mm nel punto più stretto e non superiore a 20 mm nel punto più largo.
Per archi ribassati e piattabande è necessario, prima di iniziare la costruzione dell’arco, posare ulteriori corsi di muratura oltre la linea d’imposta per creare i piani d’imposta inclinati.
Per realizzare una piattabanda, i conci devono essere disposti inclinati o a raggiera come quelli ad arco (e pertanto essa spinge sulle spalle); tuttavia l’intradosso della piattabanda è piatto come quello di un architrave. La piattabanda non richiede la predisposizione di una centina particolare ma semplicemente l’impiego di un robusto asse di legno come supporto provvisorio. Le configurazioni più usuali hanno un rapporto fra raggio e luce compreso tra 1 e 2.
Piattabande alla romana: semplice e sgravata del peso superiore grazie a un arco di scarico o “sordino”.
Piattabande alla francese: semplice e a tre teste con semi-incastro alle spalle.
fonte: ANDIL Assolaterizi