3. Zonizzazione acustica e Piani della mobilità
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Il Piano di zonizzazione acustica, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n° 204 del 21 dicembre 2001, integra il piano regolatore generale, in base alla legge n° 447 del 26 ottobre 1995. Il Piano di zonizzazione acustica (P.Z.A.) costituisce uno degli strumenti di riferimento per garantire la salvaguardia ambientale e per indirizzare le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Tale necessità nasce dalla circostanza che a Napoli, come negli altri contesti urbani e metropolitani del nostro Paese, l'aumento delle emissioni sonore legate alle attività produttive e alla motorizzazione di massa, la formazione di agglomerati urbani ad elevata densità di popolazione e le caratteristiche dei manufatti edilizi hanno determinato livelli di inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di emergenza.
In armonia con il dettato normativo di riferimento, l'obiettivo della riduzione dell'inquinamento acustico è perseguito, all'interno del presente Piano, attraverso l'armonizzazione delle esigenze di protezione dal rumore e degli aspetti inerenti alla pianificazione urbana e territoriale e al governo della mobilità. In altre parole, le scelte operate in sede di redazione del Piano di Zonizzazione Acustica fanno esplicito riferimento a documenti attinenti alla pianificazione urbanistica (vigente e in itinere) e alla pianificazione dei trasporti (Piano Urbani del Traffico, Piano Comunale dei Trasporti, Piano della Rete Infrastrutturale Stradale).
Nella prima fase è stato messo a punto il quadro conoscitivo sulla normativa nazionale e regionale di settore, sulla strumentazione urbanistica vigente e in itinere e sulla strumentazione per il governo della mobilità, al fine di garantire compatibilità (fisica e funzionale) tra zone acustiche proposte dal Pza, zone omogenee in cui gli strumenti urbanistici articolano il territorio comunale e interventi di governo della mobilità.
Inoltre, in relazione al quadro normativo, questo Piano pone le basi per affrontare il risanamento attraverso "strategie d'area" piuttosto che secondo una logica d'intervento puntuale. Per il conseguimento di tali finalità, la redazione del P.Z.A. è stata articolata in tre fasi.
Nella seconda fase, si è proceduto alla lettura dello stato di fatto del territorio comunale, attraverso l'indagine degli elementi significativi per la redazione di questo Piano, e alla parametrizzazione delle caratteristiche e degli elementi del sistema urbano che rappresentano i fattori che generano rumore in modo diretto o indiretto. In altre parole, sono state prese in esame le attività che, come l'attività industriale, costituiscono le fonti dirette di inquinamento acustico e le attività che, quando raggiungono concentrazioni consistenti, attraggono flussi veicolari tali da innalzare i livelli sonori nell'area.
Nella terza fase, infine, è stato articolato il territorio comunale in zone acustiche.
Con riferimento agli usi attuali del territorio e alle previsioni della strumentazione urbanistica e di governo della mobilità, vigente e in itinere, la zonizzazione acustica è stata effettuata sulla base di criteri generali, desunti dalla normativa nazionale (L. 447/95 e DPCM 14/11/97) e dalle Linee Guida della Regione Campania (approvate in data 11/12/95) e di criteri di contesto emersi dalla fase conoscitiva e riferiti alla particolarità del contesto urbano napoletano.
PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA (P.Z.A.)
Nel 1994 il Consiglio Comunale di Napoli ha approvato il documento di indirizzi per la pianificazione urbanistica, nel quale ha stabilito di pianificare in modo integrato il territorio e i trasporti. L'obiettivo della pianificazione integrata dei trasporti e del territorio è rendere l'automobile un'opzione e non una necessità, migliorando l'accessibilità da e per i diversi luoghi urbani. Sono stati all'uopo redatti e approvati tre piani riguardanti le infrastrutture di trasporto: il Piano comunale dei trasporti (1997); il Piano della rete stradale primaria (2000) e il Piano delle 100 stazioni (2003).
Pianificazione integrata trasporti e territorio
L'obiettivo del piano comunale dei trasporti è ridurre l'uso del trasporto privato in favore di quello pubblico, potenziando la rete del trasporto pubblico e privato per favorire il decentramento delle funzioni dal centro cittadino. In questo modo si rendono più accessibili le diverse funzioni della città, alleggerendo le strade dal traffico automobilistico. Il piano è nettamente innovativo rispetto al passato: non definisce più scelte immutabili da realizzare in un indefinito intervallo di tempo e si propone come un moderno strumento di supporto alle decisioni. Perciò il piano è organizzato in tre scenari temporali: la situazione attuale (anno 1997), il medio periodo (scenario di base per l'anno 2001) e il lungo periodo (scenario di intervento per gli anni 2007-2011).
Piano Comunale dei Trasporti
Il Piano della rete stradale primaria di Napoli, un approfondimento del Piano Comunale dei trasporti approvato dalla Giunta Comunale il 19 febbraio 2000, individua due tipi di viabilità:
- quella autostradale urbana, di collegamento e scambio con l'area metropolitana e di accesso ai principali terminali di trasporto;
- quella primaria ordinaria, di relazione tra il centro, le periferie e la viabilità autostradale.
Piano della Rete Stradale Primaria
Con il Piano sono individuati diversi interventi infrastrutturali, che prevedono, nel complesso 27 km di nuovi assi, di cui 10,3 km di infrastrutture autostradali e 16,4 km di nuove strade ordinarie primarie; l'adeguamento di 23,4 Km di autostrade urbane e 7,5 km di demolizioni. Gli interventi sulla rete autostradale sono finalizzati al completamento e alla interconnessione dell'attuale sistema; fra questi il più significativo è la realizzazione dell'Occidentale, un asse autostradale urbano necessario per il riequilibrio dei flussi di traffico. Diciassette interventi sono dedicati alla riqualificazione delle strade esistenti, al completamento di alcuni assi interrotti e a nuove strade ad alta connettività sulla rete di viabilità primaria ordinaria. Il complesso degli interventi previsti dal piano rende possibile l'eliminazione di infrastrutture incompatibili con la riqualificazione dell'ambiente urbano; fra gli interventi di demolizione più significativi, quelli relativi alla sopraelevata di corso Novara-via Arenaccia e al raccordo autostradale A1-A3 di via Ferraris.
La Giunta Comunale ha proposto al Consiglio, con deliberazione del 3 luglio 2003, l'adozione del "Piano delle 100 stazioni", redatto dal Servizio pianificazione infrastrutture di trasporto, che si propone principalmente di incrementare e riqualificare il territorio servito dalla rete del trasporto pubblico su ferro, con interventi volti a migliorare l'accessibilità da e per le 100 stazioni e per migliorare la qualità architettonica e urbanistica degli edifici di stazione e delle aree e delle piazze dove le stazioni sono collocate. Il Piano si propone, inoltre, di eliminare il degrado di cui spesso le infrastrutture sono state causa.
Tutto questo per offrire ai cittadini un servizio di trasporto pubblico attraente, congruente con la esigenza di ridurre l'uso dell'automobile e adeguato al cospicuo impegno di risorse economiche necessarie per realizzare la rete infrastrutturale su ferro.
Il Piano delle 100 stazioni esamina , analizza e individua le criticità della rete su ferro rispetto allo stato attuale (anno 2003). Inserisce nello scenario al 2007 oltre a tutti gli interventi sulle linee e sulle stazioni che sono ad oggi in costruzione, anche tutti i progetti che sono stati approvati e finanziati. Infine, nello scenario al 2011 inserisce tutte le previsioni sulle nuove linee già previste nel Piano comunale dei trasporti e nel Piano della rete metropolitana regionale, sulle nuove stazioni che fanno capo sia alle nuove linee che alle linee esistenti. Inserisce, inoltre, i parcheggi, gli attestamenti bus, i terminal bus di linea e turistici che formano le stazioni d'interscambio modale tra la gomma e il ferro. Propone un gran numero di interventi di riqualificazione architettonica, funzionale e normativa delle stazioni esistenti e di interventi urbanistici nelle aree intorno alle stazioni e ai nodi d'interscambio.