La calce, quando è applicata su una superficie, inizia la sua presa: è il processo d'indurimento che avviene con la carbonatazione. Al contatto con l'anidride carbonica contenuta nell'aria, la calce ridiventa pietra (stato calcareo). Entro il termine di presa, che è più o meno lungo, il rivestimento ha tutto il tempo di sposare ed accompagnare la struttura nelle sue variazioni, grazie alla sua qualità da elasticità.
La tipologia di pietra comunemente utilizzata si può trovare nei negozi di materiali edili o in natura. I tipi di pietra consigliati sono le rocce dure e impermeabili, quali il basalto o l’agata. In genere si tratta di ciottoli di 8 cm di grandezza al massimo, leggermente levigati e appiattiti da un lato. Poiché in natura raramente esistono delle pietre perfette, possono essere rifinite con l’ausilio di una mola o di una smerigliatrice.
Il Tadelakt è un rivestimento murale a base di calce, brillante e impermeabile, che, per le sue caratteristiche fisiche, si presta ad essere utilizzato sia in interni che in esterni. È il rivestimento tradizionale degli Hammams, dei bagni dei giardini (rawdhah) e dei palazzi del Marocco.
Il Tadelakt viene colorato in massa con colori naturali miscelando, alla calce, le terre naturali, ossidi o pigmenti che resistono alla calce.
L'impermeabilità ne consente l'applicazione non solo come rivestimento murario, ma anche per realizzare vasche e lavabi, tant'è che sovente è utilizzato proprio per i bagni.
Tadelakt è la pronuncia berbera del nome dalk, che significa strofinare, mentre il prefisso TA ed il suffisso T indicano che si tratta di un mestiere.
Si ottiene attraverso l'utilizzo di una speciale calce idratata, prodotta artigianalmente nelle vecchie fornaci della zona di Marrakech, e pigmenti naturali. La mescola è applicata come intonaco e, successivamente, lisciata con particolari pietre di fiume e lucidata con un sapone nero, prodotto artigianalmente con le olive. La superficie così lavorata risulta di grande effetto estetico, impermeabile, dall'aspetto leggermente ondulato (grazie alla lavorazione coi ciottoli, cosa che gli conferisce grandi capacità decorative) e brillante.
La tecnica di rivestimento del Tadelakt è strettamente collegata alla realizzazione di strutture e forme idonee ad accogliere il successivo rivestimento.
Le pareti, i ripiani e, in genere, tutte le superfici su cui dev'essere poi applicato il tadelakt devono essere caratterizzati da assemblaggio eseguito con malte leganti a base di calce naturale (esenti da cemento).
Dopo aver realizzato le varie superfici (pareti, ripiani, ecc), bisogna uniformarle con la stesura di un idoneo sottofondo, anch’esso tassativamente a base di calce naturale. Il fondo, minerale, deve essere ben fatto. Molto ruvido, assorbente e senza crepe. E' ottimale una malta bastarda composta da grassello di calce, calce idraulica naturale/cemento e sabbia di fiume o cava con granulometria da 0 a 4 mm.
Particolare attenzione deve essere posta ai valori igroscopici dei materiali utilizzati, sui fondi troppo chiusi (calcestruzzo) o troppo aperti (cartongesso, y-tong): è importante regolarizzare l’assorbimento dell’acqua con idonei fondi di primerizzazione, prima di allettare il sottofondo.
Spigoli ed angoli vanno lavorati manualmente, senza alcun utilizzo di poste o guide metalliche. Lo spessore del sottofondo permetterà di modellare rotondità, nicchie e particolari di piccole dimensioni. Al termine del lavoro, gli impianti sottotraccia (tubazioni idrauliche, canaline elettriche, ecc), devono risultare quotati per accogliere il successivo rivestimento in Tadelakt.
Se si vuole utilizzare il Tadelakt, nei bagni, per ricoprire vasche, lavabi e piatti doccia, bisogna prima procedere alla perfetta regolarizzazione delle rispettive superfici.
Solo a questo punto si potrà realmente procedere con l’opera di rivestimento in Tadelakt, che coprirà, come una “pelle che respira”, i volumi precostituiti.
In commercio esistono specifiche miscele Tadelakt già pronte. Di seguito, descriviamo come utilizzarle.
Miscelare la polvere di Tadelakt in acqua fredda e pulita, rispettando le quantità indicate, utilizzando un trapano meccanico dotato di frullino o uno sbattitore. Lasciar riposare per 30 minuti e mescolare nuovamente. Il prodotto già miscelato deve essere applicato entro 12–24 ore (attenersi alle istruzioni della casa).
Il Tadelakt può essere sfumato fino al 10% con pigmenti resistenti alla calce. Ad esempio, 12 Kg di prodotto possono essere sfumati con un massimo di 1.200 grammi di pigmento. Le sfumature con il bianco di titanio e con i pigmenti di ossido di ferro puro non dovrebbero superare il 5%.
I pigmenti devono essere disciolti in poca acqua fino a che non assumono una consistenza cremosa e omogenea, avendo cura di mescolarli accuratamente con l’acqua prima di aggiungervi la polvere di Tadelakt (che deve essere mescolata all’acqua di preparazione dell’intonaco). La pasta di pigmenti ottenuta può anche essere miscelata direttamente al prodotto già pronto.
Affinché la massa abbia un colore omogeneo, bisogna mescolare accuratamente. Di tanto in tanto pulire il bordo del secchio con la cazzuola.
I berberi di Marrakesh impiegano per la lavorazione di questo materiale attrezzi costruiti in modo semplice, ma efficace. La pietra, che con il passare del tempo diventa sempre più lucida e levigata, è l'attrezzo più frequentemente usato per l’applicazione del prodotto.
Sono inoltre necessari: delle spatole per la stesura, paragonabili alle nostre cazzuole da muratore, dei pialletti in legno di piccolo formato (da circa 4x8 cm a 7x20 cm) costruiti artigianalmente, nonché delle spatole di plastica autorealizzate con resti di plastica.
Impiegando le nostre comuni “spatole veneziane” per stendere e lucidare il Tadelakt, si è osservato che, utilizzando le spatole in acciaio inox, la superficie presenta una sorta di abrasione grigia, che sarebbe minore qualora si usasse una spatola flessibile di plastica. Durante la spalmatura con la spatola, bisogna stare attenti che la superficie di Tadelakt non sia troppo asciutta. Tanto più asciutta sarà, tanto maggiore sarà l’abrasione del metallo.
Superfici consigliate per l'applicazione
Consigliamo di utilizzare il Tadelakt in abbinamento con un intonaco di calce a base di malta idraulica del gruppo delle malte P2. Sono adatti anche gli intonaci in calce-cemento. Assicurarsi che le superfici intonacate non siano troppo levigate; a tal fine, spianare l’intonaco con la cazzuola o il frattazzo. Non è necessario che esse siano perfettamente livellate come lo sono solitamente. Si adattano perfettamente allo stile marocchino anche intonaci leggermente ondulati e lavorati solo con la spatola.
Ciò significa che vecchi intonaci che sfarinano debbono essere rimossi oppure devono essere preparati per una nuova mano di intonaco con delle frese o staccandoli. Invece di usare costruzioni a secco con cartongesso o pannelli di fibre di gesso, suggeriamo un supporto per l’intonaco composto da pannelli di lana di legno con magnesite (Heraklith).
In casi particolari, il Tadelakt può essere adoperato su speciali superfici come il cartongesso, i pannelli in fibra di gesso, vecchi intonaci, intonaci di gesso o argilla. Su questi supporti il prodotto ha una scarsa impermeabilità. Sono possibili i seguenti supporti:
1. La rasatura alla calce può essere utilizzata come supporto per Tadelakt. Nel caso di superfici non trattate bisogna dare una mano di fondo alla caseina. La rasatura deve essere stesa in modo omogeneo con il frattazzo, quando è penetrata si può applicare Tadelakt come si fa con qualsiasi intonaco di calce.
2. Su questi supporti si può applicare una colla per piastrelle che funge da imprimitura.
3. La colla per piastrelle viene applicata e “pettinata” con una spatola dentata. Su questo tipo di superfici il Tadelakt è difficilmente lisciabile e lucidabile per mancanza di una superficie assorbente che accumuli l’umidità. Per questo bisogna applicare uno strato di Tadelakt sulla colla che si è essiccata durante la notte. Sul primo strato di Tadelakt viene steso un secondo strato e lavorato come su un nuovo intonaco.
Applicazione: breve descrizione delle tecniche di lavorazione abituali in Marocco
Il Tadelakt viene steso con una spatola e spalmato con un pialletto in legno di piccole dimensioni dopo che si è un po’ asciugato; successivamente si liscia la superficie usando una spatola in plastica e la si lucida con la pietra, facendo dei movimenti circolari. Lo strato di Tadelakt deve essere penetrato in modo che possa essere lucidato. Il momento in cui si può procedere alla lucidatura dipende dal grado di assorbimento delle superfici e dal grado di umidità residua della superficie, nonché dagli agenti atmosferici, e quindi può essere notevolmente differente.
Una variante consiste nello stendere un sottile strato di Tadelakt con la spatola veneziana, attendere che si sia assorbito un po’ e poi stenderne una seconda mano. Dopo l’assorbimento, lisciare sempre con l’ausilio della spatola veneziana e lucidare immediatamente con la pietra. Chiudere i pori formatisi con la spatola in plastica.
Il Tadelakt può essere applicato dopo 12-24 ore dalla preparazione, ad una temperatura di 20° C e un’umidità relativa dell’aria del 65%, ed è completamente duro e resistente dopo circa 4 settimane.
Sapone lucidante. Stendere il prodotto con un pennello morbido. Dopo che si è asciugato un po’, lucidare con la pietra. La superficie risulterà più lucente e protetta dalla sporcizia e dall’umidità ad es. nei bagni. Chimicamente si forma un sapone alla calce non idrosolubile, dato che il sapone reagisce con la calce della superficie.
Cera. Per aumentarne la brillantezza, stenderla con la “spatola veneziana” e dopo l’essiccazione lucidare con la spatola.
Emulsione di cera di Carnauba. Può essere usata per aumentare la lucentezza. L’emulsione viene applicata in uno strato sottile con un panno morbido e successivamente si procedere alla lucidatura.
Cura dopo il trattamento. Per la pulizia, a seconda del grado di sporcizia della superficie, utilizzare acqua fredda o, al massimo, tiepida. Applicare Sapone di Marsiglia con un canovaccio morbido o una spugna e strofinare. Non usare acqua bollente, né spugne abrasive. Le zone già trattate con il prodotto, dopo 2-3 giorni di essiccazione, devono essere trattate una seconda volta con il Sapone lucidante. Levigare con della morbida stoffa racchiusa in un sacchetto di plastica.
Indicazioni per la cura del Tadelakt
Una settimana dopo che è stato applicato il Tadelakt bisogna spennellare tutta la superficie con il sapone lucidante, oppure applicare il sapone lucidante con una spugna morbida. Dopo l’essiccazione lucidare con un foglio di plastica appallottolato (i migliori sono quelli tipo buste in polietilene ad alta densità/HDPE), eliminando eventuali striature.
Questo trattamento dovrebbe essere ripetuto circa ogni due mesi a seconda del grado di sporcizia. In questo caso si può usare, invece di sapone lucidante, anche del Sapone di Marsiglia (sciogliere 2-3 cucchiai in 2 litri di acqua calda).
Pulire lo sporco con acqua a temperatura ambiente cui è stata aggiunto un po’ di Sapone di Marsiglia (sciogliere 1-2 cucchiai in 8 litri di acqua), passando un canovaccio morbido o una spugna.
Per evitare che le gocce di acqua lascino tracce di calcare si consiglia di pulire subito gli spruzzi di acqua dopo aver lavato o fatto la doccia.
Bisogna comunque evitare di usare i tradizionali detergenti per la casa, abrasivi, spugne abrasive, detergenti con acido o simili. Questi prodotti aggrediscono il Tadelakt o il sapone! Anche succhi acidi come succo di limone o arancia, vino o aceto possono danneggiare la superficie. Come detergente si consiglia di usare solo sapone di olio di oliva reingrassante – sapone di Marsiglia.
fonte: Terra-Naturforum / Tadelakt Kredezeit
La calce, oltre al fatto di essere un materiale sano e naturale, ha molte virtù ecologiche, quali: favorire la regolazione e gli scambi igrometrici ed offrire un eccellente isolamento termico. Permeabile all'aria ed impermeabile all'acqua, lascia respirare le pareti ed il loro appoggio, evitando così i fenomeni di condensa. Il suo pH elevato ha risananti virtù fungicide e battericide. Queste qualità le conferiscono, infine, un'eccezionale durata: alcune realizzazioni hanno più di un secolo!
9: Il Tadelakt (lo stucco orientale)
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