L'Arte topiaria e' un'antica tecnica di giardinaggio che consiste nel potare le siepi o le chiome degli alberi realizzando forme e figure particolari, di tipo geometrico oppure ispirate ad altri soggetti figurativi, modificando l'aspetto naturale delle piante a scopo ornamentale. I risultati sono un eccezionale connubio di natura ed arte, con temi formali che richiamano forme astratte, persone, oggetti, animali.
        Il termine “topiaria” viene dal greco antico, ed  indicava la cordicella con cui venivano legate le piante. Nell’antica Grecia, la "topìa" è una figurazione dipinta di un giardino ideale che dev’essere imitato.
        I primi scritti riguardanti l'arte topiaria sono di epoca romana (il "fare il giardiniere" era definito come "topiarum tacere").
        Le principali civiltà antiche conoscevano l'arte topiaria: i Persiani, i Greci, i Romani, la parola stessa, che come si è detto è di origine greca, ci riporta a secoli avanti Cristo.

        Nei classici latini di Cicerone e Plinio il Vecchio si trovano i segni che già in quegli anni venivano potate secondo svariate forme piante di Leccio, Cipresso, Alloro, Bosso. Plinio il giovane ci racconta, nella sua "Historia naturalis", della consuetudine di ornare le abitazioni dei notabili dell'epoca con il nome del proprietario scritto formando ad arte piante di bosso e altre specie vegetali.
        L'arte topiaria, nella sua storia, conobbe momenti di estremo fulgore (con realizzazioni impegnative e importanti per il volume e il numero delle piante impiegate) alternati a periodi in cui era ristrettamente applicata solo da pochi appassionati nel proprio giardino.
        Quasi sicuramente, l'arte topiaria è stata una delle prime forme artistiche attraverso la quale si é espressa la creatività dell'uomo.
        Al giorno d'oggi, l'arte topiaria è utilizzata solitamente su singole piante, come elemento caratterizzante del giardino, oppure, simmetricamente, su molte piante, se si vuole creare un effetto maestoso.
Arte dei giardini
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        A decorrere dal I° secolo d.C., era pratica usuale abbellire i giardini delle case delle classi più agiate con piante modificate e potate secondo criteri artistici. Le piante venivano, talvolta, fatte crescere con appositi supporti metallici, per guidarle verso la forma definitiva che avrebbero dovuto assumere.  Le piante, "trattate" e  potate secondo questi criteri, richiedevano un'elevata manutenzione dovuta ai numerosi interventi sui nuovi rami, per poter mantenere la forma scelta, per cui, solo chi aveva sufficienti risorse economiche poteva permettersi determinate opere.
        Con l’espansione dell’impero, nelle nuove regioni conquistate i romani costruivano ville e palazzi ad imitazione di quelli lasciati in patria, con conseguente introduzione di sculture verdi piu’ o meno complesse.
        Nel medioevo, i fraticelli dei monasteri coltivavano rose, gigli ed erbe officinali in aiuole a forma geometrica circondate da siepi di bosso. In questo periodo nasceva il labirinto vegetale, simbolo per i monaci del difficile percorso che porta alla virtù e alla conoscenza.
        A decorrere dalla metà del '400, l'arte topiaria iniziò ad essere sempre più diffusa ed applicata, sino a raggiungere il suo massimo splendore nel '500 e nel '600, e fino all''800. L'intrico di vialetti circondati da muri sempre più alti, perdeva il significato sacro, diventando luogo prediletto per incontri amorosi proibiti tra dame e cicisbei.
        L'Ars topiaria fu adottata per la formazione dei parterres tipici dei giardini costruiti fra il XVI ed il XVIII secolo, in cui basse siepi di bosso disegnavano, in modo più o meno complesso, dei settori riempiti da piante fiorite, in modo da formare una sorta di arazzo vegetale apprezzabile soprattutto se visto da un luogo sopraelevato.
        L’arte della potatura si espase in Francia, nei paesi del Centro Europa e in Inghilterra dove oggi c’è un rinnovato interesse che si esprime con figure in vaso, ideali per abbellire giardini, porticati e terrazze.
        Un accorto utilizzo di siepi, bordure e sculture vegetali consente di sfruttare al meglio gli spazi dei giardini e con poco ingombro, creare interessanti giochi prospettici e avere un forte impatto architettonico e decorativo.
L'arte topiaria oggi. Tipologie di piante e realizzazioni
        Non è necessario dover obbligatoriamente disporre di grossi spazi: così, chi non ha spazio sufficiente per poter attrezzare un giardino di adeguate dimensioni, può comunque dedicarsi a singole piante, anche e soprattutto a piante da vaso.
        Tra le specie più utilizzate in vaso sono da preferirsi le sempreverdi a crescita contenuta quali il tasso (taxus baccata), il bosso (buxus sempervirens), il ligustro (ligustrum jonandrum),  ma anche l'alloro (lauro nobilis) ed anche alcuni tipi di conifere (cupressus sempervirens e cupresso cyparis leylandi), da piantare in uno strato di terreno fertile e reso poroso con l’aggiunta di pozzolana, lapillo o argilla espansa.

        In particolare, diffusissimo e molto utilizzato, sin dai tempi antichi, è il bosso o bossolo, che si presta egregiamente ad essere sagomato per creare delle siepi dalle forme geometriche.
        Il bosso, che appartiene alla famiglia delle Buxaceae (Buxus sempervirens e Buxus rotundifolia), cresce spontaneamente in Italia, soprattutto nelle zone aride, calcaree e rocciose. Dal punto di vista fisico, il bosso si presenta come un arbusto sempreverde di altezza compresa tra i 2 e i 4 metri, dalla chioma folta, il fusto molto tortuoso e dal caratteristico odore.
        Il bosso è una pianta rustica, molto resistente al freddo, in grado di attecchire in qualsiasi giardino, a patto di avere un terreno fertile e ben drenato.
        Naturalmente, per fare pratica, all'inizio si può sperimentare una versione domestica su piante in vaso, che non devono superare i 30-40 cm di altezza, con arbusto largo alla base, solido ed equilibrato.
        Per chi, invece, dispone di un ampio giardino, può "sbizzarrirsi" prestando attenzione alle modalità di taglio (la cui velocità di correzione naturale dell'errore è legata alla velocità di ricrescita della pianta).
        Estrema importanza assume, poi, la scelta della tipologia di pianta, da eseguire in rapporto al tipo di terreno in cui coltivarla. Nella fattispecie:
  • per i terreni asciutti, vanno bene agrifoglio e tasso;
  • per i terreni umidi si adattano bene bosso, ligustro e biancospino.
        E' da valutare anche il livello di esposizione al sole, considerato che l'alloro ed il lauroceraso crescono correttamente nelle zone ben esposte mentre per le zone ombrose vanno meglio il tasso, il ligustro ed il bosso.
        Un particolare da non dimenticare per effettuare delle buone realizzazioni è che per i meno esperti, e comunque per alcuni tipi di piante,  è necessario utilizzare dei supporti metallici che facciano da guida alla pianta nella sua crescita indirizzata.

        Per praticare l’arte topiaria nel migliore dei modi, è necessario disporre dell’attrezzatura giusta. Gli strumenti basilari sono le cesoie, i forbicioni da siepe, il coltellino, forbici robuste e strette e la potatrice a motore. Negli ultimi tempi, hanno avuto larga diffusione gli utensili elettrici, che consentono un ottimo lavoro, facilitando le operazioni di giardinaggio con una fatica nettamente inferiore rispetto agli attrezzi classici manuali.
        Per approfondire anche altre tecniche di potatura, consigliamo di leggere la pagina "Cura del giardino", disponibile CLICCANDO QUI.
6: L'arte Topiaria
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