I giardini persiani sono stati sviluppati secondo i bisogni dell'arida terra araba. I giardini sono stati racchiusi per proteggerli dalla siccità, erano ricchi e fertili contrariamente al terreno persiano asciutto ed arido. I "giardini di piacere" sono, invece, derivati dai giardini delle fattorie greche, che avevano lo scopo funzionale di coltivare la frutta.




        Nell’antichità i giardini erano manifestazioni pratiche; nelle culture dell’antico Oriente, dell’Egitto e della Mesopotamia, il giardino è rappresentato da un’area delimitata in cui sorge una vegetazione particolarmente rigogliosa, di piante ornamentali, circondato da un ambiente esterno.

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        E' importante evidenziare che il giardino, e in particolar modo le piante ed i fiori, erano associate a figure femminili. Elemento simbolico molto presente nell'antichità era, infatti, l’albero come elemento di vita: e la figura femminile, in molte religioni, si identifica appunto come linfa vitale.
        Autore : Arch. Pojero Tullio
I giardini Egizi
        I giardini più antichi sono quelli egizi .Uno dei primi di cui si abbia notizia e di cui conosciamo una descrizione, anche se non ne esiste nessuna rappresentazione grafica, è il giardino di Meten un alto ufficiale e gran sacerdote che visse sotto l'ultimo faraone della terza dinastia e il primo della quarta, verso il 2700 a.C.
        ll giardino faceva parte di una villa in un recinto quadrato di 105 metri di lato. Il terreno era piantato ad alberi: palme, fichi ed acacie. Davanti alla casa vi erano un pergolato e due vigne che producevano il vino necessario al padrone. Infine, molti bacini di acqua, circondati dal verde della vegetazione, offrivano un ottimo rifugio per gli uccelli acquatici.
        Questa è una delle prime descrizioni di giardino che esista e, anche se dobbiamo lavorare di fantasia per ricostruirlo.
I giardini Babilonesi
        I giardini pensili di Babilonia sono una delle sette meraviglie del mondo antico.
        La maggior parte dei giardini si trovavano su grandi terrazze sovrapposte in più ordini, ubicati tra le mura del palazzo. Essi erano indipendenti verso l'esterno.
        Attraverso ricostruzioni e ritrovamenti archeologici si suppone che fossero costruiti da uno strato di terreno dello spessore di circa due metri posto sopra ad uno strato drenante, il tutto doveva appoggiare su un fondo impermeabile sorretto da muri e volte.
        Nei giardini erano presenti varie tipologie di alberature e numerose piante da fiore, come ad esempio alberi di alto fusto, palme, cipressi e pini.
        Attraverso iscrizioni e scoperte, sono state ritrovate informazioni sulla realizzazione dei giardini: “...ho creato un giardino nella città alta ed in quella bassa, con i prodotti provenienti dalle terre vicine. Ho spianato e livellato le montagne ed i campi della terra..... così che le piante vi possano prosperare e vi ho scaricato un canale per l'irrigazione”.
        L'acqua era alimentata da condotte interrate. L'impianto di irrigazione era complesso e per la prima volta fu realizzato un sistema per fa percorrere l'acqua dal basso verso l'alto.
        Nel VII secolo, il re babilonese Nabucodonosor avrebbe fatto costruire sulle terrazze dei palazzi di Babilonia dei meravigliosi giardini, comprendenti le specie di piante rare conosciute fino ad allora .
I giardini Greci
        Presso i greci, fin dai tempi omerici (VIII sec. a.C.) il giardino è appendice del tempio e dimora degli dei; infatti, accanto ai templi, appare anche il bosco come luogo sacro, e l’immancabile podere del Dio con fiori per il culto e piante da frutta per il sostentamento dei sacerdoti.
        In greco, il termine giardino è definito dalla parola "kopos", che indica il recinto di protezione di un’area coltivata e non un luogo di piacere per la vista e l’olfatto.
        Il giardino di questo periodo può essere solamente ricostruito nelle sue linee essenziali attraverso i ritrovamenti archeologici.
        Il giardino privato, che troviamo nelle pitture, era uno spazio pianeggiante, con impianto quasi perfettamente geometrico, cintato da un muro che offre riparo dai venti del deserto.
        I giardini greci, analogamente ai parchi, avevano una geometria ben definita, ed ogni area era destinata ad eventi che elogiavano grandi battaglie e ricordavano i luoghi dell'ade.
        Và, infine, evidenziato che le olimpiadi di atletica venivano praticate all'aperto, in grandi aree a verde, mentre alcune discipline si praticavano in aree recintate (“recinti sacri”), solitamente ombreggiate da alberi.
        Nel giardino è presente una vasca d’acqua e una zona destinata all’allevamento di animali. Troviamo anche filari di palme e alberi da frutto, fiori,  papiri e pergolati di uva domestica come zone d’ombra vicino alla casa.
I giardini Romani
        I giardini romani (dal latino: horti ) erano ispirati ai giardini greci ed erano solitamente situati nel peristilio all'interno delle ville romane. L'orticoltura ornamentale è stata fortemente incrementata grazie all'arricchimento della cultura romana.
        Il giardino era un posto di pace e di tranquillità, un rifugio dalla vita cittadina, un luogo pieno di significati religiosi e simbolici. Mentre la cultura romana si sviluppava ed era sempre più influenzata dalle culture straniere con il commercio, l'uso dei giardini si diffuse e infine prosperò nella Roma antica.
        Le tecniche di giardinaggio, in buona parte influenzate da quelle egiziane, persiane e greche, si svilupparono ed abbellirono le case dei benestanti. Vennero realizzati dei portici per collegare la casa con l'aria aperta che diedero luogo a spazi esterni abitabili.
       I giardini privati romani erano generalmente caratterizzati da tre parti:
1) Lo xystus, che era una terrazza utilizzata come salotto, collegata alla casa tramite un portico coperto. Lo xystus dominava il giardino inferiore, o ambulation.
2) L'ambulation, che era un giardino ornato da vari fiori, alberi e da altro fogliame; un ambiente ideale utilizzato per una passeggiata dopo i pasti, piacevoli conversazioni ed altre attività ricreative.
3) Il gestation, che era un viale ombreggiato in cui il padrone di casa avrebbe potuto montare a cavallo o essere trasportato dai suoi schiavi. Generalmente circondava l'ambulation oppure era concepito come spazio ovale separato
        Ma i giardini non erano riservati solo ai ricchi.
        Attraverso la riscoperta degli scavi di Pompei è possibile notare che i giardini adiacenti alle residenze furono ridotti a causa dei vincoli abitativi della casa media romana.
        Le versioni modificate dei progetti dei giardini romani furono adottate negli insediamenti romani in Africa, Gallia e Britannia. Mentre le case di città furono sostituite da costruzioni alte costituite da appartamenti, i giardini urbani furono sostituiti da giardini sul tetto.
        I modelli dei giardini romani saranno successivamente adottati nel Rinascimento, Barocco e nel Classicismo e perfino da architetti paesaggisti del XX secolo.
        Al pari degli edifici, dei viali, delle sistemazioni del verde ornamentale, anche i giochi d’acqua erano mezzi privilegiati con cui i romani componevano i loro giardini, ad esprimere il gusto allo stesso tempo mistico e sensuale dei popoli mediterranei per la presenza dell’elemento liquido nelle loro composizioni vegetali. Nelle sistemazioni delle piante ornamentali predominavano le forme vegetali stabili, gli arbusti a foglia perenni, le piante di lauro e di bosso, le aiuole di mirto, l’acanto, la pervinca e il capelvenere.
        Gli alberi erano i platani, i cipressi, i pini, i lecci ed alti tipi di querce: alberi stabili come apparato fogliare e solenni come immagine. Nel giardino romano i fiori non predominavano.
        L’immagine che si cercava di perseguire nel giardino era quella di una composizione di sempreverdi dove, di tanto in tanto, potevano emergere macchie di colore.
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Arte dei giardini
2: Il giardino nell'Antichità: dall'egizio al romano
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