Manuale di Primo Soccorso
4: La Rianimazione
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        Per la nostra sopravvivenza è fondamentale che i tessuti e le cellule del nostro organismo siano costantemente forniti di ossigeno e sostanze nutritive attraverso il circolo sanguigno.
        Nelle cellule avviene poi la trasformazione in energia, necessaria ai processi vitali. Il cervello, che controlla tutte le funzioni del corpo, deve ricevere un costante apporto di sangue: dopo tre o quattro minuti di mancato apporto di ossigeno tramite la circolazione, la funzionalità cerebrale cede, si perde conoscenza, cessano la respirazione, il cuore si arresta, e si può giungere a morte.

        L’arresto cardiopolmonare è la cessazione immediata della circolazione e della respirazione spontanee. Essa può verificarsi per annegamento, asfissia, reazioni allergiche a farmaci o ad anestesia, blocco cardiaco completo, eccessiva stimolazione del nervo vago, ecc.
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Per mantenere costante l’apporto di ossigeno al cervello devono verificarsi tre condizioni:
  • siano libere le vie respiratorie, per permettere il passaggio di aria
  • sia presente la respirazione, così che l’ossigeno possa entrare in circolo
  • sia valida ed efficace la circolazione a portare l’ossigeno a tutti i tessuti primo fra tutti il cervello.
        Le tecniche di rianimazione permettono al soccorritore di sostenere le funzioni vitali, fino all’arrivo del soccorso specializzato (118). Le tecniche consistono nella Respirazione Artificiale e nel Massaggio Cardiaco.
        È possibile secondo le condizioni del soggetto praticarle insieme; è possibile inoltre che sia un solo soccorritore a praticarle, o con l’aiuto di un’altra persona. Prioritario ad ogni intervento rianimatorio è l’esame della vittima.
Esame del soggetto
L’esame dovrà essenzialmente riguardare:

  1. lo stato di coscienza,
  2. la presenza della respirazione,
  3. la presenza di attività cardiaca.
Lo stato di coscienza si valuta invitando il paziente a rispondere a semplici domande: chiedere il nome, cosa è successo, ecc. Se non risponde a nessuno stimolo si dice che è incosciente.
La presenza della respirazione si valuta avvicinando il viso alla bocca del soggetto, cercando di ascoltare se c’è qualche rumore respiratorio; si osserverà poi se ci sono movimenti toracici, oppure potrà essere utile avvicinare uno specchietto alla bocca se il soggetto respira, questo si appannerà.
Ricordate sempre di verificare la pervietà delle vie aeree, infatti il respiro potrebbe mancare non per un arresto dello stesso ma per un impedimento meccanico causato da un corpo estraneo; in questo caso ogni tentativo di praticare una respirazione artificiale verrebbe vanificato.
La presenza di attività cardiaca si valuta verificando la presenza della pulsatilità dei polsi arteriosi; infatti se il cuore batte sarà possibile percepire il suo battito in corrispondenza di alcune regioni anatomiche.
        I più usati sono quello radiale e ancor di più quello carotideo.
        Il polso radiale è apprezzabile facendo scorrere l’indice e il medio dell’esaminatore, lungo il pollice, (faccia palmare della mano), fino a giungere poco sotto l’unione tra la stessa e il polso.
        Per apprezzare invece il polso carotideo bisogna iperestendere la testa del soggetto, cercare il pomo d’Adamo e far scorrere le due dita lateralmente fino ad incontrare il solco presente tra il pomo ed il muscolo del collo e premere lievemente fino ad apprezzare la pulsatilità.
Se il soggetto è incosciente ma è presente respiro e polso.
Porlo in posizione laterale di sicurezza. Chiamare il 118.

Se il soggetto è incosciente, non respira, ma ha il polso.
Iniziare la respirazione artificiale (RA). Chiamare, o meglio, far chiamare il soccorso con il 118 dopo aver praticato almeno 16 insufflazioni. Continuare la RA.

Se il soggetto è incosciente non respira, non ha polso.
Chiamare prima il soccorso 118. Iniziare la respirazione artificiale (RA) insieme al massaggio cardiaco (MC).
Cosa fare dopo aver esaminato il soggetto
Posizione laterale di sicurezza
        Un soggetto incosciente dovrebbe sempre essere posto in posizione laterale di sicurezza prima di essere lasciato solo per chiamare aiuto. La necessità di utilizzare tale posizione ha diverse motivazioni:

  1. evita che la lingua ricada all’indietro e chiuda la via aerea,
  2. permette ai liquidi organici (vomito, sangue), se presenti, di fuoriuscire dalla bocca evitando il rischio di soffocamento.
1) Inginocchiatevi a terra accanto al soggetto, iperestendete il capo per liberare le vie aeree, mettete il braccio destro del soggetto ad angolo retto rispetto al corpo, con il gomito piegato e la palma della mano rivolta verso l’alto, le gambe saranno distese;
2) Ponete il braccio sinistro del soggetto sul torace e la mano sulla guancia con la palma rivolta verso l’esterno tenendola in posizione con la vostra mano; quindi afferrate con l’altra vostra mano la gamba sinistra all’incavo del ginocchio, mantenendo il piede piatto al suolo. A questo punto tirando verso di voi girate il soggetto su un fianco;
3) A questo punto il soggetto sarà su un fianco, se necessario sistemate meglio il braccio ad angolo retto, la mano dell’altro sotto la guancia, e la gamba con il ginocchio e l’anca ad angolo retto.
Chiamate il soccorso 118.

N.B.: se la perdita di conoscenza è da attribuire a una caduta dall’alto, o è ragionevole sospettare una lesione della colonna vertebrale in qualsiasi punto, in particolare a livello cervicale, è consigliabile non spostare il soggetto e chiamare al più presto il soccorso.
Respirazione artificiale
1) Ponete il soggetto con la schiena a terra e togliete dalla bocca ogni oggetto mobile (dentiere);

2) Liberate le vie aeree mettendo due dita sotto il mento, sollevare la mascella e contemporaneamente mettere l’altra mano sulla fronte, e portare bene la testa all’indietro, in questo modo si eviterà che la lingua ricada all’indietro ostruendo il passaggio dell’aria;
3) Chiudere il naso del soggetto mettendo due dita a pinza sulle parti laterali;
4) Inspirare profondamente mettere le vostre labbra a ventosa sulla sua bocca (esistono delle maschere monouso che proteggono il soccorritore da problemi di malattie contagiose);

5) Soffiare decisamente, controllando che il torace si sollevi a seguito dell’espansione dei polmoni;

6) Togliere le labbra, aspettare che il torace sia tornato in posizione normale, inspirare e procedere ad una successiva insufflazione con una frequenza di 10-12 atti al minuto.
Massaggio cardiaco
1) Ponete il soggetto supino a terra o comunque su una superficie rigida; inginocchiatevi vicino e trovate con due dita il punto in cui le ultime costole si uniscono allo sterno;

2) Appoggiate la base del palmo dell’altra mano sullo sterno in corrispondenza del punto suddetto, togliete le due dita e ponete la mano sopra l’altra, intrecciando le dita;

3) Tendete le braccia e praticate una compressione decisa; lo sterno dovrà abbassarsi di 4-5cm. perché questa manovra sia efficace, le dita dovranno essere sollevate così da non traumatizzare le costole con la pressione;

4) Rilasciate poi la pressione senza però spostare le mani. Ripetete poi le compressioni regolarmente, con una frequenza di 100 atti al minuto.
La rianimazione cardiorespiratoria
        Se siete in presenza di un soggetto che non respira e non ha polso dovete sempre associare la respirazione artificiale con il massaggio cardiaco. La tecnica può essere eseguita da una, o meglio due persone.
Se siete da soli:
  • prima di tutto chiamare il soccorso col 118;
  • liberate poi le vie aeree sollevando all’indietro il capo e liberate la bocca da ogni oggetto mobile;
  • praticate 30 compressioni toraciche;
  • praticate 2 insufflazioni;
  • riprendete 30 compressioni e 2 insufflazioni;
  • non fermatevi mai, neanche per controllare il polso, tranne quando il soggetto dia segni di ripresa: tosse, movimento, respiro;
  • quando il polso e la respirazione saranno presenti ponete il soggetto in posizione laterale di sicurezza e attendete l’ambulanza controllando ogni 2 minuti polso e respiro.
Se siete in due:
Situazione ottimale in quanto l’esecuzione delle compressione toraciche è faticosa e dopo pochi minuti l’efficacia delle stesse può essere ridotta per stanchezza del soccorritore. Se si è in due si può prevedere un cambio ogni due minuti tra i due soccorritori da eseguirsi nel più breve tempo possibile e con le seguenti modalità:
  • il soccorritore che esegue le compressioni toraciche e che si sente stanco chiede il cambio, prima di iniziare una nuova serie di 30 compressioni; terminata la serie si alza e si porta alla testa del soggetto svenuto;
  • nel mentre l’altro soccorritore esegue le due ventilazioni e si sposta a fianco del paziente, ed esegue le compressioni toraciche;
  • il primo soccorritore, ora alla testa del soggetto, esegue due ventilazioni, proseguendo la sequenza ventilazioni:compressioni (30:2).

fonte: INAIL
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